Il rischio di cancro dovuto ai vaccini mRNA

Il rischio di cancro dovuto ai vaccini mRNA

   Giuseppe R.Brera

estratto da

“ Rischio zero per il COVID-19 con l’allostasi anti-virale

e l’immunostimolazione preventiva

Ed. Università Ambrosiana 2022


La pandemia sviluppatasi dalla Cina, molto probabilmente per una probabile induzione di laboratorio legata al tentativo di creare un virus ibrido “SARS-COV-HIV”, per un vaccino o per scopi militari, invece di determinare un attento studio della letteratura sul SARS-COV 1 a scopi preventivi, epidemia scomparsa senza vaccini, come la MERS del 2010, ha invece determinato una corsa al vaccino da parte di “Big-pharma”, che fino al 2019 aveva completamente omesso il problema, consapevole che la rapidità delle mutazioni del SARS-COV come dell’HIV l’avrebbe impedito. Le omissioni della WHO e dei governi nazionali, come quello italiano nell’organizzare una strategia preventiva senza ledere diritti dell’uomo ed economia, hanno portato a milioni di morti e in Italia a 170.000 ca , arrivando poi a una legislazione induttrice un obbligo vaccinale senza basi scientifiche con ricatti quali la perdita del lavoro o delle attività anche sportive (immunostimolanti). La popolazione italiana è stata sommersa da dichiarazioni del governo sanitario centrale e dei governi regionali da lui dipendenti e politiche anche basate sul falso, come si è verificato con l’autorizzazione dell’AIFA alla vaccinazione di bambini e adolescenti.

I vaccini mRNA ad oggi ancora disponibili sono evanescenti, circoscritti al ceppo virale e la cui multipla somministrazione induce la diminuzione delle difese immunitarie, esponendo ad altri patogeni e al cancro e a causa della “Immunity exaustion”- sono limitati dall’immunosenescenza e non impediscono la trasmissibilità del virus perché non immunizzano le mucose di contatto , nasali e della faringe,  per cui leggi che inducono l’obbligo a dei certificati vaccinali, a tutela della salute pubblica, sono state decretate senza una ragione scientifica, sulla base di scelte sbagliate. il problema era invece la prevenzione della gravità della sindrome clinica, come per l’influenza, nella popolazione a rischio, ben conosciuta già dalla prima epidemia SARS-COV del 2002: gli anziani con comorbidità, la cui mortalità è stata infatti del 93%. (USA). Le ricerche sull’efficacia preventiva dei vaccini andrebbero fatte con un gruppo di controllo in cui la prevenzione è basata sull’immunostimolazione preventiva e l’allostasi anti-virale, parole “arabe” per l’attuale cupola sanitaria italiana di analfabeti.

Il pericolo di un’epidemia nasce dall’assenza della resilienza della popolazione e quindi da misure preventive che non possono essere chiuse nell’induzione di un’immunità adattiva artificiale, cioè un paradigma meccanicista della salute, che oltre a effetti avversi, è sempre relativa al ceppo virale .La resilienza dipende dall’educazione alla salute a aumentare a livello personale i fattori protettivi che stimolano l’immunità naturale, eliminano il virus prima che arrivi alle cellule epiteliali ed endoteliali, inibiscano l’entrata e blocchino la replicazione, neutralizzando  i cambiamenti epigenetici indotti dall’invasore. Questi portano ad infezioni asintomatiche come accade per la maggior parte delle persone ogni settimana con diverse specie di virus e che per il SARS-COV 2 sono dovute all’ immunizzazione da altri coronavirus non pericolosi, come i corona- adenovirus o da infezioni asintomatiche precedenti .  Inoltre come si sapeva dal SARS-COV del 2001, il rischio di mortalità (93%) riguardava soprattutto per anziani con comorbidità, non curati precocemente con una bamale terapia. Certo è che la “Tachipirina e vigile attesa” di Speranza e soci ha fatto una strage.

I vaccini autorizzati dall’AIFA e dall’EMA sono di natura genetica cioè usano meccanismi genetici per indurre un’immunità artificiale contro una particolare “ Spike-protein” definita da un codice nucleotidico di RNA messaggero, quello di un ceppo virale, costruito artificialmente con una modifica sostanziale: la sostituzione di uridina con N1-metil-pseudo uridina che accellera la trascrizione per la sintesi della proteina “spike”. Lo mRNA penetrando nelle cellule dendritiche permette con l’espressione dell’antigene associato ai MHC1 l’attivazione dei linfociti T e l’attivazione conseguente dell’immunità adattiva cellulare anti Spike. I problemi nascono quando questa attivazione è inibita nell’immunosenescenza, inoltre la rapida evanescenza della risposta anticorpale dei vaccini mostra come l’attivazione dell’immunità adattiva cellulare non incida sulla memoria linfocitaria T e B per la produzione di anticorpi quando l’organismo entra di nuovo in contatto con i virus. Da questo fenomeno la decisione per dosi ulteriori di richiamo che non risolvono il problema ma anzi espongono le persone agli effetti genotossici e alla diminuzione dell’immunità naturale e specifica contro gli antigeni delle varianti del SARS-COV 2, e a infezioni cliniche di altri virus e batteri, a tumori, a malattie autoimmuni, fino alla  assenza della risposta immunitaria dovuta al “peccato originale antigenico”. La decisione di vaccinare i pazienti oncologici, spesso già immundepressi per la chemio, è apparsa se non altro imprudente  per alcuni tipi di tumore, e inutile per tumori tipo le leucemie croniche linfocitarie per la mancata risposta immunitaria e esponendo i pazienti a  danni epigenetici, induttori di recidive. I dati epidemiologici confermano come i pazienti oncologici vaccinati siano più esposti a infezioni, ospedalizzazioni e morte, come appare dalla splendida ricerca di Wang L, Kaelber DC, Xu R, Berger NA. [1]

I m-RNA vaccini sono costruiti da una sequenza di basi omologa a quella delle Spike-protein, cioè dal codice nucleotidico del gene. Il codice è poi trascritto dal RNA transfert che permette nel citoplasma la sintesi della proteina virale nella cellula che induce, quando è possibile, la traduzione dei segnali per la proliferazione e l’attivazione dei linfociti T e B. Lo mRNA è veicolato da nano-particelle lipidiche che favoriscono la sua entrata nella membrana cellulare. Lo “m-RNA”artificiale eterologo inoculato con il vaccino “infetta” tutte le cellule dell’organismo immunitarie, epiteliali ed endoteliali in ogni struttura anatomica, dal cervello, al cuore agli organi endocrini, al dito del piede. Il problema che hanno dovuto affrontare i viro-immunologi è stato quello d’impedire che lo m-RNA eterologo inoculato non venisse riconosciuto dal sistema immunitario cioè dai Toll Like Receptor (LR), e a questo scopo nello m-RNA hanno sostituito una base: l’uridina con la n1-metil pseudouridina, che sfugge al controllo immunitario dell’ospite inoculato e aumenta la velocità della traslazione. Tuttavia lo mRNA si lega al DNA silenziando con la metilazione i geni promotori e in particolare i geni promotori dei micro-RNA. I Micro-RNA sono dei filamenti di RNA che grazie alle proteine “Argonaute” dopo essere entrati a far parte del “RISC (RNA-induced silencing complex, complesso di silenziamento indotto) interagiscono al suo interno con lo RNA bersaglio impedendo la trascrizione, bloccando cioè la sintesi della proteina con il suo silenziamento. Dopo la loro scoperta nel 1993 (1993 da Victor Ambros, Rosalind Lee e Rhonda Feinbaum) il ruolo di particolari microRNA è stato studiato nella patogenesi e nella terapia dei tumori, nella strutturazione del sistema nervoso centrale, nel diabete, nelle malattie cardiache. Ad esempio se nella patogenesi del tumore alla mammella il mi-RNA 205 è inibito, la cancerogenesi e la metastatizzazione sono favorite. Lo stesso può accadere per il mi-RNA 21 per il carcinoma epatico. Per la Leucemia mieloide cronica, quella che ha colpito Berlusconi, sono verosimilmente silenziati i MIR 5 e 6 e i geni i controllo della linfogenesi. Nel 2009 G. Schratt, con un grande contributo ha illustrato alcuni fondamentali azioni dei mi-RNA nei neuroni. I miRNA 134-138 regolano lo sviluppo delle spine dendritiche necessarie per le sinapsi. Il problema è che il silenziamento dei miRNA da metilazione è trasmissibile alla progenie, con effetti devastanti. La loro alterazione a livello del cervello puo’ portare ad alterazioni del tono dell’umore, come anche negli adulti per le alterazioni dei recettori per la neuro trasmissione come i CAMKII e i CREB e a disturbi dello spettro autistico , a ritardi mentali e in cervelli in evoluzione come nell’infanzia e l’adolescenza a problemi d’apprendimento oltreché a quelli già citati.  Per quanto riguarda la regolazione dell’immunità innata i mi-RNA 155-146 -132 sono coinvolti, come hanno illustrato J. Raisch , A.Darfeuille-Michaud ,HT. Nguyen nella loro elegante review del 2013. I miR-155 regolano la soppressione del segnalatore citochinico (SOCS)-1, che regola negativamente la capacità delle “Antigen Presenting Cells “ APC di presentare l’antigene e attivare i linfociti. Le cellule con la mancanza di miR-155 mostrano una presentazione dell’antigene difettosa e quindi sono incapaci di attivare le T cells per promuovere l’infiammazione : questa potrebbe essere la patogenesi epigenetica dell’anergia e dell’immunosenescenza legata all’azione immunosoppressiva dell’aterosclerosi e dell’inibizione dell’immunità naturale indotta dai vaccini mRNA.(Brera G.R 2021).

Un altro studio ha dimostrato che l’eliminazione dell’espressione del miR-155 aumenta significativamente l’espressione della IL 1, pro-infiammatoria. Nel 2019 J. Lockhart , J Canfield J, EF Mong EF et al., con un lavoro straodinario
hanno dimostrato che la sostituzione nello mRNA dell’uridina con la n1-metil-pseudouridina che avviene nella produzione del vaccini mRNA altera i microRNA switches”, interruttori molecolari attivanti i microRNA, portando a una diminuzione dell’attività di questi interruttori molecolari. I microRNA sono definiti come “la materia oscura “della cellula (ca il 50% dei RNA) e alterando i processi di silenziamento s’interviene su dei processi transcrittomici e traslazionali annullando la sintesi di proteine essenziali per la difesa e la vita dell’organismo. Alterare i miR con i vaccini genotossici è come mettere un dito nel meccanismo di un cronometro ed è criminale, prima di tutto per gli organismi in evoluzione. E’ chiaro che il silenziamento del repressore dell’oncogenesi come il p53 aumenta la vulnerabilità ai tumori. Anche il SARS-COV 2 legandosi ai MIR, ne silenzia l’azione per cui vaccinazione+infezione agiscono cumulativamente con il paradosso che la vaccinazione mRNA inibisce progressivamente l’attività di attivazione dell’immunità naturale prodotta dal virus neutralizzabile facilmente da una prevenzione basata sull’immunostimolazione preventiva e l’allostasi anti-virale e da un’attività terapeutica precoce, tale da far considerare il SARS-COV 2 e varianti “tigri di carta”.   Numerosi studi documentando come la disregolazione dei micro RNA è associata allo sviluppo del cancro e ai processi di metastasi come è stato splendidamente documentato dalla splendida rewiew di G. Sotiropoulou ,G. Pamplakis, E.Lianidou Pampalakis , Z. Lianidou, Z. Mourelatos. La patogenesi del cancro, simile nelle fasi iniziali a quella virale del SARS-COV 2, è associata dall’interazione di diversi processi bio-molecolari quali le alterazioni genomiche, la trascrizione di fattori oncogenetici e il silenziamento nella traslazione di oncosoppressori come il P53 con meccanismi epigenetici, l’ipossia e l’effetto Warburg. Nel caso della leucemia mieloide cronica il silenziamento dei geni apoptotici della linfogenesi è sicuramente collegato alla sua patogenesi per cui la vaccinazione di un malato sia di linfoma o di CLL è un gravissimo errore come è un gravissimo errore  la vaccinazione delle gestanti e sopratutto di bambini e adolescenti come sono un grave errore le scelte del Ministero della sanità di vaccinare, come “fragili” i pazienti oncologici. I cambiamenti epigenetici sono chiaramente regolati dai micro- RNA che sono gli arbitri della salute delle cellule come interruttori on/of molecolari dei mRNA. Appare evidente dalla ricerca che i mRNA virali come i vaccini mRNA agiscono alterando i microRNA. I vaccini mRNA, di fatto, agiscono come un virus a livello epigenetico. Cosa succederà in milioni di adolescenti e giovani non a rischio di COVID-19 che la dirigenza sanitaria italiana  e di altri paesi, ha indotto alla vaccinazione con un ricatto legalizzato, a causa dell’’alterazione della regolazione dello miR 223 la cui alterazione è legata alla patogenesi della leucemia? Questo è apparso da tempo come un chiaro esempio di come una alterazione genomica puo’ essere coinvolta nella disregolazione dell’attività dei microRNA. Il silenziamento del miR 223 appare causato da un’ alterazione epitranscrittomica dello pre-micro-RNA, che produce un fattore oncogenico che si lega al suo sito. L’epidemia di tumori post-vaccinali in atto, soprattutto, non solo del sangue è dovuto al silenziamento da metilazione di geni promotori del DNA. E’ necessario uno studio epidemiologico approfondito sull’incidenza della leucemia e linfomi , anche di ricadute, post vaccini mRNA ed altri tumori che sicuramente risulterà aumentata, come già appare da dati clinici.  L’induzione diretta della disregolazione dei microRNA prodotta dai vaccini mRNA puo’ avere conseguenze drammatiche per milioni di giovani e non solo inducendo la patogenesi di tumori o di recidive ma anche patologie del sistema nervoso centrale. Quale sarà l’effetto dei vaccini mRNA sul cervello della classe dirigente dato che la loro azione determina alterazioni dei miRNA che controllano nuclei neuronali substrato biologico della sfera cognitiva e sottocorticale. Gli altri vaccini vettoriali che ibridano il DNA dello scimpanzé con quello umano ha già dato risultati evidenti in illustri leader tecno-politici italiani ! Cosa succederà con la compromissione della attività della corteccia cerebrale e dei nuclei sottocorticali ? Il processo indotto dai vaccini mRNA è la metilazione cellulare provocata dal gruppo metile della n1-metil-pseudouridina. Gli studi di epigenetica molecolare documentano anche i possibili effetti patogenetici della metilazione della N6adenosina e dell’aumento dell’attività della METTL3, a causa dell’aumento del metiloma cellulare indotto dalla n1- metil pseudo- Uridina, introdotta dalla Pfizer e Moderna per la  produzione dei vaccini. La metilazione del DNA è dunque l’effetto più pericoloso di questa spazzatura immunocratica, dando ragione a Luc Montagnier, premio Nobel, insultato pubblicamente da un analfabeta, perché raccomandava di non vaccinare almeno i bambini e sconsigliava comunque la vaccinazione mRNA.

L’aumento della metiloma inducendo la metilazione della 5-PCG dei geni promotori dei miRNA abolisce l’onco-soppressione prodotta dal miRNA—181°-5p, come è stato documentato a livello sperimentale.

L’aumento delle metilazioni dei miR, indotto dai vaccini mRNA, causando l’aumento del metiloma cellulare anche probabilmente per la  mancanza della repressione della sintesi dello MTTL3 indotto dal silenziamento di uno specifico micro-RNA, induce la metilazione generale delle basi nucleotidiche del DNA con effetti catastrofici, una sorta di terremoto nella vita dell’organismo, con effetti drammatici per l’induzione della patogenesi dei tumori. La metilazione abnorme è infatti associata alla patogenesi dei tumori.

 Nei tessuti dei pazienti con “Non-small cell lung cancer (NSCLC) (cancro del polmone a cellule non piccole) il ruolo della enzima metilante (METTL3)” che regola il microRNA-1246 (miR-1246) favorente la progressione del tumore e le metastasi, è stato ben documentato. In questi tessuti è stata riscontrata una maggior quantità di METTL3 e di miR-1246 in rapporto inverso con il PEG-3 (Paternally expressed gene-3). Una importante conferma della pericolosità dei vaccini mRNA viene dall’importante “review” di S Seneff, G. Nigh, A. M.Kyriakopoulos, & P.A. McCullough. Le alterazioni epigenetiche e l’induzione della depressione immunitaria è confermata, fatto che non consente ripetizioni di richiami vaccinali. Oggi è certo che somministrare vaccini mRNA a pazienti oncologici è pericoloso. La depressione immunitaria è probabilmente la causa dell’aumento delle infezioni ,  della gravità di queste e della mortalità dei pazienti oncologici.nei vaccinati rispetto ai non vaccinati.

Le indicazioni alla vaccinazione di questi “ pazienti fragili” , delle donne gestanti, dei bambini e degli adolescenti e in generale di tutti, sono erronee e hanno determinato e possono determinare gravi conseguenze cliniche. Alla luce delle conoscenze, sugli effetti epigenetici catastrofici dei vaccini mRNA, già note dal 2019, questi vanno ritirati con urgenza.

Purtroppo la metilazione del DNA permane nel tempo  e pertanto, oggi è necessario educare la popolazione alla sua prevenzione, per prevenire l’epidemia dei tumori, le ricadute , le malattie cardiovascolari e auto-immuni.

 

Giuseppe R. Brera

Tratto con adattamento divulgativo

da “ Rischio zero per il COVID-19 con l’allostasi anti-virale

e l’immunostimolazione preventiva

Ed. Università Ambrosiana 2022

 

 

 



[1] Wang L, Kaelber DC, Xu R, Berger NA. COVID-19 breakthrough infections, hospitalizations and mortality in fully vaccinated patients with hematologic malignancies: A clarion call for maintaining mitigation and ramping-up research. Blood Rev. 2022 Jul;54:100931. doi: 10.1016/j.blre.2022.100931. Epub 2022 Jan 31. PMID: 35120771; PMCID: PMC8802493.